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![]() Tweet PLEBE Parte del popolo di Roma antica distinta dai patrizi. Il contrasto con questo gruppo privilegiato si manifestò all'inizio della repubblica, con la secessione plebea sull'Aventino (494 a.C.). La plebe si organizzò con una propria assemblea (comizi tributi) e propri magistrati (tribuni della plebe e edili plebei). Nel 450 a.C. le leggi delle dodici tavole rappresentarono una conquista, perché la definizione scritta sottraeva i problemi giuridici all'interpretazione arbitraria dei patrizi. Il tribuno Canuleio riuscì a far abrogare il divieto di matrimonio coi patrizi (445). Il conflitto sulla questione del consolato si trascinò dal 444 al 367 con la concessione del potere consolare a tribuni militari plebei, senza il titolo di consoli. Le leggi promosse dai tribuni della plebe Licinio Stolone e Lucio Sestio ottennero la piena magistratura consolare. Nel 300 la lex Ogulnia ammise i plebei ai collegi dei pontefici e degli auguri. La lex Hortensia (287) stabilì che il plebiscitum avesse valore di legge senza la ratifica del Senato. |
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